Implicazioni
delle certificazioni, secondo le PiccoleChimiche (quindi, essendo opinioni,
sono discutibili ed opinabili):
1)
non sono degli
standard riconosciuti in tutto il mondo, per cui un’azienda che vende in
Italia, esporta in Paesi EC, e in Paesi Extra-EC, dovrebbe far certificare i
suoi prodotti da ciascun ente certificatore, che naturalmente applicherà i suoi
protocolli che sono differenti l’uno dall’altro. E’ impossibile fare di ogni prodotto tante versioni quante sono le
certificazioni. Ed è impossibile investire cifre da capogiro per tutte le certificazioni senza ribaltarne il costo sul consumatore.
2) Le certificazioni potranno anche essere valide (?) per la scelta degli ingredienti, ma non tengono presente un fattore importante: la pelle. Nessun ente mette al primo posto della scala di valori quello che, secondo noi, è il vero termometro di un prodotto fatto o bene o male, cioè, appunto, la pelle. Al punto che Cosmos starebbe per proibire i profumi di sintesi a favore degli oli essenziali, che, abbiamo visto, contengono allergeni. Inoltre è tutto da dimostrare che i profumi di sintesi siano davvero prodotti tutti con processi inquinanti.
3)
La lista di ciò che è permesso e vietato manda a farsi
friggere la ricerca: la pretesa degli enti certificatori di dire a un
cosmetologo cosa deve usare o cosa no, a solo parametro ambientale, è come dire
al chirurgo che disinfettare i ferri fra un intervento è l’altro è nocivo per
l’ambiente e quindi è meglio che non lo faccia.
4)
Tutti questi limiti formulativi e produttivi messi per avere
una stella, un bollino, un disegnino da mettere sulla confezione, renderà la
cosmesi eco-bio estremamente di nicchia, destinata a un ridotto target di
consumatori con una coscienza ambientalista altissima, ma non farà evolvere la
coscienza del consumatore eco-bio medio. Inoltre non consentirà che la
massa di consumatori ancora lontana da certe tematiche (ma che vuole il
prodotto sempre più innovativo) venga trasformata in un consumatore
consapevole.
5)
Le PiccoleChimiche hanno grande rispetto per chi decide di
ottenere le certificazioni (Cosmos od altro) perché è un segnale di notevole sensibilità ambientale, fermo restando che sono convinte che la sensibilità
ambientale o ce l’hai nell’animo o non è un certificato, magari conseguito per
mere ragioni di marketing, che te la fa venire.
Perciò, le PiccoleChimiche non certificano i loro prodotti.
Non hanno bisogno che altri dicano che hanno scienza e coscienza nel formulare, produrre, confezionare loro cosmetici rispettando l'ambiente, la pelle e il buon senso.
Non hanno bisogno che altri dicano che hanno scienza e coscienza nel formulare, produrre, confezionare loro cosmetici rispettando l'ambiente, la pelle e il buon senso.
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