O più correttamente heavy metals.
Nel post precedente abbiamo parlato di oro e argento, ma spesso si sente parlare di metalli pesanti nei cosmetici.
I metalli pesanti sono svariati, non solo il ben noto nickel, ma anche piombo, cobalto
Sono sostanze molto diffuse e ubiquitarie, si trovano nell'ambiente, nel terreno, nell'acqua, negli alimenti, e ovviamente anche nei cosmetici.
A determinate dosi, generalmente abbastanza alte, sono tossici, per cui è importante che se ne verifichi la quantità presente.
Il metallo pesante di cui si sente maggiormente parlare è il nichel, poichè è quello che scatena più facilmente allergie da contatto: sempre più persone sono infatti allergiche a bigiotteria in nichel e molte anche ai ganci dei reggiseni che infatti sono ormai di acciaio o comunque ricoperti da una guaina protettiva in materiale plastico.
Si crede che l'eventuale presenza di nichel in un cosmetico provenga dai macchinari.
E' altamente improbabile: i turboemulsori sono in acciaio inox, inoltre la temperatura di esercizio (che influenza la cessione) raramente supera gli 80°C.
Per quanto riguarda le macchine da riempimento, anche queste sono in inox, e il processo avviene di norma a prodotto freddo o al massimo appena tiepido.
Quindi è abbastanza inverosimile che il nichel sia contenuto in un cosmetico per cessione di lavorazione.
E allora perché ci sono? E quanti ce ne sono? E quanti ce ne possono essere?
Spesso in etichetta c'è la dicitura "nichel tested".
Innanzitutto non è un test obbligatorio per legge, è fatto su base volontaria, e non è detto che non lo scriva in etichetta non l'abbia fatto.
Spesso le aziende effettuano test sui loro prodotti a suffragio dei calcoli e delle conclusioni del valutatore.
La maggior parte fa test per il nichel, qualcuno su diversi metalli pesanti.
Il risultato del test indica di norma che la quantità di metallo presente è < 10 ppm.
Questo non vuol dire che non ce ne sia, dice solo che è al di sotto di una quantità rilevabile e misurabile.
In poche parole, nel prodotto c'è il metallo, ma in quantità talmente infinintesimali che non è possibile dire quanto ce ne sia, perché è al di sotto della quantità tecnicamente misurabile.
Quindi la dichiarazione "nichel tested" non significa garantire un prodotto che non contenga nichel, ma che si è voluto verificare che la sua presenza al di sotto della soglia rilevabile.
E' molto diverso.
A maggior ragione, se in etichetta trovate "nichel free", non è vero.
Non è vero che sia completamente assente, perché c'è sempre, in tracce infinintesimali, ma c'è.
Inoltre l’indicazione "nichel free", quando sottoindende
che i metalli pesanti non sono impiegati come ingredienti del
cosmetico, è ingannevole poiché l'introduzione volontaria di metalli pesanti è già
proibita dalla legge.
Quindi "nichel free" è un'altra furbata per far credere al consumatore di essere meglio di altri, dicendo una cosa non vera e neppure plausibile.
E allora come si deve comportare una persona allergica al nichel davanti a un cosmetico?
Innanzi tutto non deve escludere a priori i prodotti che non riportano in etichetta riferimenti a test: già la legge prevede che possa esserne in tracce, il valutatore valuta che siano veramente tracce.
Quindi anche un prodotto che non riporta riferimento al test, ne contiene tracce esattamente come chi lo scrive. E potrebbe essere anche testato per ulteriori verifiche.
In secondo luogo, proprio perché presenti in tracce, difficilmente si può raggiungere una soglia scatenante la reazione.
E' difficile prevedere una reazione allergica al nichel in persone predisposte: ci sono persone sensibili a piccolissime quantità , altre che, pur allergiche, non hanno nessuna reazione non raggiungendo la sogli critica.
Generalmente i prodotti da risciacquo scatenano reazioni in casi rarissimi.
Per i prodotti non a risciacquo, invece, l'unico accorgimento è quello di provare una piccola quantità di prodotto dietro l'orecchio o all'interno del braccio verso il gomito, che sono le zone dove la pelle è più sensibile, e ripetere la prova per almeno 3 giorni consecutivi, al fine di verificare la soglia di reazione.
Questo vale per tutti i prodotti, a prescindere dall'affermazione "nichel tested" sull'etichetta.
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