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venerdì 17 ottobre 2014

Astenersi perditempo

Questo blog è cominciato per gioco.
Anche come una valvola di sfogo, perchè stufe di leggere bufale incommensurabili sui cosmetici.


Infatti, che ci crediate o no, le PiccoleChimiche sono laureate in farmacia, sono nel settore cosmetico da poco meno di trent'anni e forse qualcosina sull'argomento la sanno.

Condividono volentieri una parte della loro conoscenza su questo blog, ma non hanno la scienza infusa. Per imparare tutte queste cose continuano a studiare, a tenersi aggiornate, a seguire corsi, ad imparare.
Sempre sullo stesso argomento, i cosmetici e tutto ciò che li riguarda, che è la loro professione.

Bene, una delle due è diventata abbastanza ferrata sul nuovo regolamento, e ne ha scritto diversi post su questo blog, pensando di fare gradita anche ad altri, dando informazioni in modo un po' meno noioso e accademico di quanto una materia pallosa come un regolamento richiederebbe.

Ma un conto è dare informazioni volontariamente, scrivere su un blog è anche divertente, un conto è essere "usate".
Se chiedo a un medico se sono sano o malato, lo pago.
Se chiedo a un avvocato se ho ragione o torto, lo pago.
Se chiedo a un commercialista quante tasse devo pagare, lo pago.
Se chiedo qualcosa a qualcuno che di mestiere vende la sua conoscenza e il suo tempo, lo pago.

Alcuni ci contattano via mail chiedendo una consulenza: si presentano con nome e cognome, chiedono se disturbano, se possono fare una domanda, ringraziano sentitamente in anticipo per il tempo che dedichiamo loro.
Il più delle volte rispondiamo volentieri, soprattutto quando sono domande semplici, le cui risposte sono, spesso, già all'interno dei post, per cui si tratta solo di ripetere solo qualche concetto già esposto e reso pubblico.
Non ci costa molto, lo facciamo soprattutto se serve per far capire a qualche new entry del settore se è il caso che prosegua lungo una certa strada o è meglio che ne segua un'altra.

Generalmente dopo un paio di scambio di mail  i più educati ci chiedono se ci devono qualcosa, e solitamente rispondiamo che no, grazie, apprezziamo il gesto, ma adesso rifletta bene sulle informazioni ricevute e se avesse bisogno di una consulenza più approfondita o continuativa siamo a disposizione con le allegate tariffe professionali.
A volte il rapporto è proseguito.
A volte no, o perchè avevano bisogno solo di una precisazione, o perchè trattano tipi di prodotti su cui altri consulenti, ai quali li abbiamo dirottati, sono più ferrati, del resto poi ci si "specializza", o perchè si rendono conto che ciò che credevano una passeggiata è in realtà ben altro, o perchè (sospettiamo) decidono di farsi un baffo del regolamento.

Ad essere sincere non ci aspettavamo di ricevere richieste di consulenze attraverso un blog, ma essendo professioniste, non ci siamo inventate ruoli o mestieri nuovi, ma semplicemente continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto.
E' il nostro mestiere, dare risposte.

Però a volte si esagera.

Siamo state contattate da un tale che vuole cominciare a vendere dei cosmetici.
Le prime domande erano abbastanza banali, e, come altre volte abbiamo fatto, abbiamo risposto dispensando alcuni (ovvi) consigli, o dando qualche informazione che avrebbe comunque potuto reperire sul blog.
Niente di impegnativo o che non avessimo già reso pubblico, insomma.

Per farla breve, con costui c'è stato uno scambio di più di una decina di e-mail, ciascuna delle quali conteneva una serie di domande. E già qui ci siamo rese conto che ne stava approfittando un po' troppo, ma si sa, le PiccoleChimiche sono di animo gentile e tant'è.

Poi però in una mail a ferragosto ci ha chiesto di telefonare al suo potenziale fornitore a suo nome per stabilire chi fosse la persona responsabile, a richiedere i PIF e, nel caso fosse stato lui la persona responsabile, a registrare la sua azienda sul CPNP, a fare le notifiche ed eventualmente occuparci (?) dei PIF, e altre domande molto specifiche tali da richiedere risposte molto approfondite e strutturate, con assunzione di eventuali oneri abbastanza impegnativi sia in tempo che intelletto.
Mail a cui, comunque, benchè fosse ferragosto e quindi fossimo in vacanza, abbiamo risposto, allegando il tariffario delle nostre prestazioni professionali e il mandato di consulenza, anche per regolarizzare i rapporti su aspetti abbastanza confidenziali.

Più sentito.
Ha avuto quel che voleva gratis, ha incamerato informazioni, e quando ha preso atto che non siamo carmelitane scalze si è volatilizzato.

Vorremmo fosse chiaro che noi non siamo due radiologhe o architette che nel tempo libero fanno tutorial su youtube o su un blog spiegando ad altre come fare un orsetto con il pannolenci o i cannelloni alla ricotta di capra o a come riutilizzare le linguette delle lattine, cioè persone che amano condividere le loro passioni che non abbiano a che fare con la loro professione.

Per noi, questo, sempre lavoro è.





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