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martedì 13 novembre 2012

Noi no. No, noi no.


Implicazioni delle certificazioni, secondo le PiccoleChimiche (quindi, essendo opinioni, sono discutibili ed opinabili):

1)       non sono degli standard riconosciuti in tutto il mondo, per cui un’azienda che vende in Italia, esporta in Paesi EC, e in Paesi Extra-EC, dovrebbe far certificare i suoi prodotti da ciascun ente certificatore, che naturalmente applicherà i suoi protocolli che sono differenti l’uno dall’altro. E’ impossibile fare di ogni prodotto tante versioni quante sono le certificazioni. Ed è impossibile investire cifre da capogiro per tutte le certificazioni senza ribaltarne il costo sul consumatore.


martedì 6 novembre 2012

Cosmos e NaTrue: analogie e differenze



Sia Cosmos sia NaTrue distinguono il cosmetico biologico da quello naturale.

Entrambi riconoscono che non sia possibile ideare formulazioni di cosmetico biologico per tutti i tipi di prodotto, ma è possibile assegnare un valore di "naturalità" ad una formula, per garantirne comunque un minore impatto sull'ambiente e sulla salute.

Le due certificazioni non includono l'acqua nel calcolo della percentuale di biologico contenuta nel cosmetico: bisogna però tener presente che la maggior parte dei cosmetici contiene alte percentuali d'acqua, per cui tutti i valori di naturalità vengono attribuiti ad una frazione del prodotto e non al prodotto nel suo insieme che comprende anche l’acqua.

Le regole di NaTrue


 

NaTrue

Alcuni organismi certificatori nazionali, tra i quali CCPB (Italia), BioInspecta (Svizzera), EcoControl (Germania), hanno fondato e aderito a un altro disciplinare chiamato NaTrue.
Lo scopo dichiarato da NaTrue è di “offrire un marchio che indirizzi e tuteli il consumatore che vuole scegliere prodotti realmente naturali.”

Le regole di Cosmos

 

Cosmos, ovvero Cosmetics Organic Standard, è entrato in vigore da settembre 2009, appoggiato dagli enti certificatori Ecocert e Cosmebio (Francia), BDIH (Germania), Soil Association (Regno Unito), Bioforum (Belgio) e Icea (Italia).
Poiché gli organismi certificatori nazionali hanno standard ben diversi tra loro, uno dei principali problemi di Cosmos è stato arrivare a un disciplinare che fosse compatibile con i protocolli già esistenti e applicati da ciascuno di questi enti.
L’obiettivo del protocollo Cosmos, è quello di ottenere una cosmesi sostenibile in tutto il suo ciclo produttivo, che va dall'origine delle materie prime, al packaging, alla comunicazione e così via.