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venerdì 10 ottobre 2014

Il mistero del siero

In cosmetologia esistono delle forme cosmetiche ben precise:
-emulsioni:  olio in acqua, acqua in olio, in funzione della preponderanza di acqua o olio come mezzo disperdente
-soluzioni: acquose, oleose o alcoliche.

Le emulsioni sono dei sistemi bifasici, cioè al loro interno contengono una fase acquosa e una fase oleosa in proporzioni variabili, "tenute insieme" da un emulsionante (appunto) che forma le micelle rendendo l'emulsione uniforme e omogenea.
Sono la forma cosmetica più completa perchè grazie alla fase acquosa si possono disperdere sostanze idrosolubili, e grazie alla fase oleosa si posso utilizzare sostanze liposolubili.
Viene poi  fatta, per comodità e più facile intendimento, una differenziazione in funzione della consistenza, dalla vera e propria emulsione fluida (o latte) passando per l'emulsione densa che si chiama crema e arrivando alla maschera, un'emulsione molto densa, che la pelle non assorbirà mai completamente per cui se ne suggerisce la rimozione dopo un tot di tempo di posa.
Latti e creme sono dunque entrambi emulsioni.
Con più o meno acqua, ma sempre cosmeticamente classificati come emulsione.

Le soluzioni sono quei sistemi monofasici in cui c'è un solvente di un solo tipo in cui è disciolto un soluto, ovviamente che si disciolga in tale solvente. Una volta si chiamavano anche lozioni, termine ormai relegato a prodotti per capelli o dopobarba.
In funzione del mezzo solvente, le soluzioni vengono classificate con precisazioni differenti.

Le soluzioni acquose sono chiaramente delle preparazioni che contengono solo acqua e sostanze idrosolubili.
Se la soluzione acquosa è gelificata, abbiamo un idrogel.

Fra le soluzioni acquose rientrano anche i tensioliti, che non sono altro che una soluzione acquosa in cui si è aggiunta una buona quota di tensioattivi per dargli azione lavante specifica: se è per i capelli si chiama shampoo (che al plurale fa sempre shampoo, non shampi), se è per la pelle si chiama docciaschiuma o bagnoschiuma o bagnodoccia, se è per le parti intime si chiama detergente intimo, se è per lavarsi le mani è sapone liquido, termine improprio ormai entrato nel gergo collettivo perchè il sapone è un'altra cosa ed è formulato e fabbricato diversamente. Meglio definirlo detergente per le mani e basta.

Gli alcoliti sono invece soluzioni in cui il solvente è l'alcol etilico che è un amfofilo, cioè ha caratteristiche sia idrofile che lipofile con entrambe le capacità di solubilizzazione di conseguenza. A questa famiglia appartengono il profumo, l' eau de toilette, le acque aromatiche alcoliche.

La soluzione oleosa o oleolita è l'opposto della soluzione acquosa, cioè è un insieme di oli e burri, senza fase acquosa, in cui si disperdono sostanze liposolubili.
Se l'olio è fluido tipo olio da massaggio, lo si continua a chiamare olio, se è molto denso si chiama unguento.
Se è gelificato si chiama lipogel.

In tutte queste forme notiamo che manca un preparato molto di moda: il siero.

Cos'è il siero? Tutto e niente, perchè il siero, come classificazione cosmetica, non esiste.

Il significato della parola siero è il seguente [copia/incolla dal dizionario della lingua italiana Devoto - Oli]:

siero

[siè-ro] s.m.
  • 1 fisiol. Residuo di un liquido organico che rimane acquoso dopo la coagulazione: s. del latte, del sangue
  • 2 med. Medicamento immunizzante, contenente anticorpi, ottenuto con il sangue di animali in cui sono stati in precedenza inoculati batteri o tossine; estens. preparato medicinale: s. antitetanico, antivipera || s. della verità, composto che agisce sul sistema nervoso, annullando l'autocontrollo di una persona e inducendola a fornire, in modo veritiero, tutte le informazioni richieste
  • • sec. XIV
Avete per caso visto un siero cosmetico siffatto? NO. No, perchè non esiste.

Però tutti parlano di siero, tutti vogliono il siero.
Perchè? Perchè qualcuno, con una bella trovata di marketing, ha ritenuto che definire siero una forma cosmetica dava al prodotto una connotazione di maggior efficacia e un rimando medicamentoso. Tipo cosmeceutico, ecco.

Visto che poi le parole diventano di moda, anche se non se ne conosce l'esatto significato o anche se non hanno alcuna attinenza con la realtà, adesso tutti chiedono il siero.
Il siero per le rughe, il siero per la pelle sensibile, il siero per questo e per quello.

E noi cosmetologi cosa diamo a chi chiede un siero? Diamo un'emulsione o una soluzione. E che altro?
Ci siamo ingegnati per differenziare il cosiddetto siero dalle altre preparazioni, mettendoci un po' di nuova tecnologia, e forse queste trovate di mero marketing servono anche per stimolare nuove ricerche.
Però non possiamo uscire da quella che è tecnica cosmetica.

Per cui proponiamo delle microemulsioni, dove per micro non si intende 1 millilitro di prodotto, ma una lavorazione in cui le micelle di fase dispersa sono microscopiche e quindi delle emulsioni di texture leggerissima, ma sempre emulsioni sono.
Proponiamo dei gel leggerissimi, a veloce assorbimento, e sempre dei gel, cioè soluzioni acquose addensate, sono.
Proponiamo delle soluzioni molto concentrate, ma sempre soluzioni sono.

Cioè, chi vuole un siero, ottiene emulsioni, gel, soluzioni.
Né più né meno.
Se poi li vogliamo chiamare Sieri o Evaristo, questo non cambia la sostanza e la realtà delle cose.

Anche se il commerciale ci prova in tutti i modi.

Una delle informazioni da riportare in etichetta è il tipo di cosmetico.
Per tipo di cosmetico si intende la forma cosmetica.
La forma cosmetica è nella lista delle definizioni.
La lista delle definizioni riporta: latte, crema, maschera, emulsione, gel, soluzione, shampoo, bagno doccia, doccia schiuma, detergente intimo, olio, unguento, soluzione alcolica, profumo, eau de toilette, più i diversi articoli per il make up (mascara, fondotinta, ombretto, rossetto ecc).
Siero non c'è.

Sic stantibus rebus, si può mettere in commercio il prodotto che come nome commerciale si chiama Siero Pietra Filosofale, o Siero Nuvola d'oro, ma poi nella definizione si deve tornare al tradizionale emulsione, gel ecc.
Primo, perchè lo dice la legge, e poi perchè il consumatore, non potendo ricondurre la definizione di siero ad una caratteristica precisa (cosa sia un siero in senso cosmetico non si sa) deve poter sapere se sta comprando un'emulsione che, per la sua pelle, magari è troppo grassa, o un gel che magari è troppo povero.

Per cui non posso scrivere:
Nome commerciale: Siero Nuvola d'oro - nel nome commerciale è permesso (quasi) tutto.
Definizione: Siero per rughe

No.

Devo scrivere:
Nome commerciale: Siero Nuvola d'oro
Definizione: Emulsione/Gel/Soluzione alcolica per le rughe.


















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